IN QUESTO NUMERO

IL MIO CANTO CONTRO L’ODIO

By Linda

February 15, 2017

LA VOCE DI IVAN GRANATINO URLA PIÙ FORTE DEI CORI RAZZISTI

Dopo la partecipazione con il brano “Chapeau”, alle selezioni di Sanremo Giovani a cui era arrivato tra i sessanta finalisti per accedere alla finale e poi scartato  con non poche polemiche per quella sua eliminazione, il rapper campano Ivan Granatino ritorna ancora più grintoso e determinato con un altro brano “Napule Allucca”, di cui il video a soli pochi giorni dalla pubblicazione ha superato le 200mila visualizzazioni. Il brano è l’urlo con cui il cantante risponde ai cori razzisti sempre tristemente attuali nelle tribune degli stadi durante le partite di calcio. Si fa riferimento al Vesuvio e in generale alla frase “lavali col fuoco” con cui le tifoserie offendono i napoletani. «Proiettati nel futuro col mito americano, stiamo ancora a parlare di differenze tra nord e sud – dichiara Ivan Granatino – la mia musica è l’unica arma che conosco contro i cori razzisti e i pregiudizi che ci sono quando si parla di Napoli». Il video (regia di Johnny Dama) si apre con la maestosità del cratere del Vesuvio e poi si trasferisce nel cuore di Napoli tra centro storico e Scampia dove si vedono i ragazzi del Parcour Napoli, saltare e correre tra scale, tetti, muretti della città. Il rapper con questo video vuole denunciare i pregiudizi che esistono ancora su Napoli e le strumentalizzazioni che si fanno di una città che non ha bisogno di cattiva pubblicità. «il pregiudizio l’ho vissuto in prima persona sulla mia pelle – afferma il giovane cantante – succede che in alcune occasioni in ambito lavorativo, mi chiedono la mia città di provenienza, per alcuni Napoli è un problema, per me è un grande vanto appartenere a questa cultura». Nel 2017 non è possibile parlare di differenze tra nord e sud e soprattutto non è possibile invocare il Vesuvio in toni minacciosi, la natura come stiamo assistendo in questi ultimi mesi è madre, ma sa essere anche molto feroce, terremoti, alluvioni e disastri ambientali hanno causato la morte di tanta gente innocente. Bisognerebbe essere accomunati dal dolore, predicare la fratellanza e invece c’è ancora qualcuno che invoca l’ira di un vulcano che potrebbe fare davvero tante vittime. La musica è questo, la musica è più forte dell’odio, dell’ignoranza, del pregiudizio. Questo è il messaggio di chi fa musica guardando alla realtà che ci circonda, questo è il messaggio di Ivan Granatino.

Manuela Ragucci