IL MIO CANTO CONTRO L’ODIO

LA VOCE DI IVAN GRANATINO URLA PIÙ FORTE DEI CORI RAZZISTI

Dopo la partecipazione con il brano “Chapeau”, alle selezioni di Sanremo Giovani a cui era arrivato tra i sessanta finalisti per accedere alla finale e poi scartato  con non poche polemiche per quella sua eliminazione, il rapper campano Ivan Granatino ritorna ancora più grintoso e determinato con un altro brano “Napule Allucca”, di cui il video a soli pochi giorni dalla pubblicazione ha superato le 200mila visualizzazioni. Il brano è l’urlo con cui il cantante risponde ai cori razzisti sempre tristemente attuali nelle tribune degli stadi durante le partite di calcio. Si fa riferimento al Vesuvio e in generale alla frase “lavali col fuoco” con cui le tifoserie offendono i napoletani. «Proiettati nel futuro col mito americano, stiamo ancora a parlare di differenze tra nord e sud – dichiara Ivan Granatino – la mia musica è l’unica arma che conosco contro i cori razzisti e i pregiudizi che ci sono quando si parla di Napoli». Il video (regia di Johnny Dama) si apre con la maestosità del cratere del Vesuvio e poi si trasferisce nel cuore di Napoli tra centro storico e Scampia dove si vedono i ragazzi del Parcour Napoli, saltare e correre tra scale, tetti, muretti della città. Il rapper con questo video vuole denunciare i pregiudizi che esistono ancora su Napoli e le strumentalizzazioni che si fanno di una città che non ha bisogno di cattiva pubblicità. «il pregiudizio l’ho vissuto in prima persona sulla mia pelle – afferma il giovane cantante – succede che in alcune occasioni in ambito lavorativo, mi chiedono la mia città di provenienza, per alcuni Napoli è un problema, per me è un grande vanto appartenere a questa cultura». Nel 2017 non è possibile parlare di differenze tra nord e sud e soprattutto non è possibile invocare il Vesuvio in toni minacciosi, la natura come stiamo assistendo in questi ultimi mesi è madre, ma sa essere anche molto feroce, terremoti, alluvioni e disastri ambientali hanno causato la morte di tanta gente innocente. Bisognerebbe essere accomunati dal dolore, predicare la fratellanza e invece c’è ancora qualcuno che invoca l’ira di un vulcano che potrebbe fare davvero tante vittime. La musica è questo, la musica è più forte dell’odio, dell’ignoranza, del pregiudizio. Questo è il messaggio di chi fa musica guardando alla realtà che ci circonda, questo è il messaggio di Ivan Granatino.

Manuela Ragucci