IVAN GRANATINO – SPUOGLIEME

La sua vita passa da crossover linguistici, alternandosi tra italiano e napoletano, a quello musicale, dando vita a veri e propri esperimenti sonori fatti di commistioni tra diversi generi musicali.
Da questo puro atto creativo nasce.
Ivan Granatino

Tutti conoscono Ivan Granatino artista, ma chi è l’Ivan che non conosciamo? Quali sono i tuoi interessi, le tue passioni?
L’Ivan che non si conosce è una persona che ama la vita e ha molto rispetto per i valori della stessa. I miei interessi? Tutto ciò che è arte in generale: la musica, il cinema, la pittura e il teatro.

Da poco è nata la tua bambina, Carolina. Cosa ha cambiato nella tua vita il suo arrivo?
La felicità è diventata ancora più intensa. E poi avere un figlio è l’emozione più bella che un essere umano possa mai provare.

Quanta difficoltà hai incontrato, dai tuoi esordi, nel proporre al pubblico una musica napoletana che si fondesse con generi musicali del tutto differenti come l’hip hop, il funky, il rock e la musica dance?
Credo che, ancora oggi, a tratti rimango incompreso anche perché, forse, il mio stile è proprio controvento. La vita in generale ti fa incontrare difficoltà, ma vi assicuro che è proprio la difficoltà che mi ispira e mi da la forza di fare ancora meglio.

Le tue esperienze televisive si sono rivelate costruttive in termini di crescita professionale? Le rifaresti?
Tutte le esperienze sono costruttive, le belle come anche le brutte. Rifarei tutto quello che ho fatto finora.

Quale degli album che hai pubblicato ti ha dato più soddisfazioni? e quale quello a cui sei particolarmente legato perché più ti rappresenta?
In 7 anni di carriera ho fatto solamente 2 dischi ufficiali, molto diversi tra l’altro, e devo dire che entrambi sono riusciti a darmi quello che volevo. Oggi posso dire che sono molto legato al prossimo che uscirà “InGRANAggi”. Mi rappresenta veramente tantissimo in quanto in esso ci sono le mie storie, la mia vita.

In molti alludono al fatto che la tua carriera abbia preso la sua strada essenzialmente grazie alla scommessa fatta da Franco Ricciardi. Come rispondi a queste allusioni?
Franco mi ha aiutato tantissimo e forse sono stato l’unico artista partenopeo con un’etichetta alle spalle.
Ho iniziato a scrivere canzoni per lui da “Mai mai” a “Giulia”, “Parleme” fino a “ ‘A Storia ‘e Maria” che vede anche una collaborazione con lo stesso Franco che mi ha permesso di farmi conoscere dal grande pubblico.

Il tuo ultimo singolo “Spuoglieme” è una storia fatta di amore e gelosia tutta al napoletano. Con questo pezzo vuoi dirci che abbandoni l’italiano dedicandoti essenzialmente al dialetto nostrano? O ti manterrai in equilibrio fra entrambi giocando ancora con le tue commistioni musicali?
Il mio nuovo progetto si chiamerà “InGRANAggi. Dentro ci saranno 10 brani, per me 10 ingranaggi. 5 saranno di colore blue e saranno i pezzi cantati in italiano, e 5 saranno di colore rosso e saranno i pezzi più sanguigni, quelli cantati in napoletano, a mio avviso il dialetto più bello al mondo.
Non smetterò mai di cantare in napoletano. Porterò sempre la mia cultura ovunque avrò la fortuna di arrivare.

Raccontaci di “Spuoglieme” …vita morte e miracoli!
“Spuoglieme” è un giusto compromesso tra il mio stile e la musica popolare napoletana, infatti il testo è stato scritto da Sergio Donati che rappresenta un pò la storia di tutti. È un pezzo con un suono molto estivo e coinvolgente messo su da Massimo D’ambra. Per quanto riguarda la composizione è nata, come sempre, da una chitarra e da una giusta ispirazione. Vi piacerà da morire e sarà la droga di tutti.

Un’ultima domanda, cosa pensi di V – La Voce di Napoli?
Penso che è quello che ci voleva.
Sono rimasto molto stupito dalla vostra professionalità e della vostra stima verso gli artisti.

Ed ora non rimane che dire
…e via partimmo co show!

Intervista a cura di Ermelinda Belsito

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