GIANNI FIORELLINO – IO MANTENGO LE PROMESSE

Gianni Fiorellino, come promise ai suoi fan durante l’ultimo suo tour,  è tornato a cantare in dialetto in un progetto pensato interamente per i cuori napoletani.
12 brani per un artista poliedrico che non tradisce le aspettative.

La storia dell’amore tra te e la musica, e la carriera che ne è conseguita, può essere equiparata all’amore tra “Panzarotto e Zeppulella”, una storia che nasce tra due giovani ragazzi e che cresce con loro?
Bella domanda! Si, senz’altro. La mia storia con la musica è nata e cresciuta povera ed attaccata ai valori, dallo studio e la famiglia passando per la lealtà nei rapporti. Su questi elementi ho basato tutta la mia storia umana e professionale.

“Ricomincerei” è il brano con il quale partecipasti al Sanremo 2002. Potrebbe essere, ad oggi, utilizzato come titolo del tuo r

itorno al napoletano?
Sono molto geloso di “Ricomincerei”.
Un pezzo della mia vita unico e resterà così. Non lo utilizzerei come titolo per altre esperienze della mia vita.

Se potessi scegliere di cambiare qualcosa nel settore della musica partenopea, cosa cambieresti?
In ogni settore ci sono cose perfette fatte da meccanismi impeccabili ed altre meno …o voci fuori dal coro!
Non saprei analizzare il bello o il brutto di questa musica perché comunque vada chi la fa …la sente e ne fa tesoro.

Qual’è la musica che ascolta Gianni?
Più che altro la compongo e quindi mi dedico poco all’ascolto però sto attento alle tendenze, fondamentali secondo il mio punto di vista.

Quali sono le promesse di cui parli nel titolo del tuo nuovo album?
Principalmente di rifare un album ed un progetto pensato interamente per i cuori napoletani. Spero di esserci riuscito!

Di “Io mantengo le promesse” qual’è il brano che senti particolarmente più vicino a te?
“Parlame ‘e te”, ma è un disco molto vissuto. Anche “Mamma te vo vedè” è un me constatato.

Il cantante e l’arrangiatore, un’anima duplice. Sei passato dall’essere autore e cantante per te stesso all’arrangiare brani per altri artisti. Hai arrangiato per molti, in ultimo, ma non per importanza, Alessio, Giusy Attanasio, Luciano Caldore… Come convivono in te queste due personalità?
Sono sempre stato un compositore/arrangiatore daa quando ero un teenager ed ho davvero arrangiato album per tantissimi cantanti. Da Fausto Leali a Giusy Attanasio, da i Camaleonti ad Alessio passando per Zappulla, Ferrucci, Caldore, Femiano e tantissimi giovani. Non sto qui ad elencarli tutti …20 anni sono tanti!
Però si, convivono in me queste due forme d’arte che io cerco di valorizzare e perfezionare ogni giorno.

Cosa vedi nel tuo futuro? 
Nel mio futuro vedo la crescita di mia figlia Mja. Una pietra unica al mondo che ho l’obbligo ed il piacere di curare e far luccicare sempre con amore e rispetto.
Nella musica, vedo me proiettato tra le mini comitive dei teenager con la mia musica non trascurando di certo chi come me appartiene alla generazione degli ‘80. Io ho un pò la sindrome di Peter Pan peró, mi concentro molto sulla nuova generazione.

Intervista a cura di Bruno Cirillo